Smart Working, la soluzione giusta da chi ne è stato il pioniere

Tutte le aziende e tutti il player di Business & Technology Consulting di questi tempi stanno salendo frettolosamente, disordinatamente ed ansiosamente sul treno dello SMART WORKING.

E’ quindi opportuno ricordare in questa circostanza che Action Network è un vero e proprio precursore nella progettazione e realizzazione di un modello organizzativo basato fortemente sul lavoro “a distanza”, introdotto fin dalla sua data di nascita del lontano anno 2001, che sconvolse il mondo con l’attacco terroristico agli USA, così come lo sta sconvolgendo l’attuale pandemia del Covid-19.

Si trattava allora di fare lavorare assieme in modo sistematico 8 società, con complessive 44 risorse umane, sparse nella vasta area geografica del Nord Italia, con la necessità vitale di minimizzare tempi e costi di comunicazione e condivisione, con particolare riferimento al problema molto critico delle trasferte delle risorse umane, sia tra le varie sedi (i team di lavoro erano spesso ed ovviamente multi-societari, come anche oggi), sia nei confronti del cliente finale.

Allora gli strumenti tecnologici erano davvero agli albori. Si poteva contare di fatto solo sulla posta elettronica, sui primi siti vetrina web e sui sistemi cosiddetti di “produttività individuale”. Le conference & video call erano ancora fantascienza, i telefonini avevano solo gli sms. Il successo dell’operazione era quindi basato quasi esclusivamente su variabili organizzative:

  • l’empowerment delle risorse umane, che dovevano essere educate a comportarsi ed atteggiarsi come “professional”, nel senso più alto del termine, con autocontrollo completo della efficacia ed efficienza operativa
  • un sistema di pianificazione e controllo fondamentalmente votato alla misurazione dell’”output” di processo, individuale e collettivo, di gran lunga la principale determinante del sistema premiante
  • procedure operative ben strutturate e rigorosamente rispettate.

In un modello organizzativo del genere è stato facile introdurre subito e senza traumi le innovazioni tecnologiche che mano a mano si rendevano disponibili. E come Business Consultant abbiamo sistematicamente suggerito ai nostri clienti l’adozione di modelli simili, laddove opportuno, ma con scarso successo, per non dire “nullo”. La popolazione dei nostri clienti, composta prevalentemente da PMI, ha sempre dimostrato uno spirito “conservativo” nei confronti della gestione del personale, sopravvalutando il valore del cosiddetto “controllo a vista”, che in realtà appaga soltanto i bisogni psicologici della Direzione Aziendale.

La pandemia sta sconvolgendo il mondo, si diceva sopra. E quando ci sono sconvolgimenti si aprono crisi irreversibili per le aziende statiche, che vivono della fragile rassicurazione “abbiamo sempre avuto successo, facendo così”. E si aprono opportunità incredibili per chi riesce a trasformare la propria visione del business, in tutte le sue sfaccettature.

La nuova parola d’ordine è innovazione, resilienza e sostenibilità. Noi l’abbiamo sperimentata per 20 anni, in primis sulla nostra “pelle”. E siamo pronti a trasferire il know-how sviluppato a chi intende adattarsi senza indugi al nuovo scenario economico. Poco  potrà essere di nuovo “come prima”.